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La Chiesa Cattolica non tardò a scorgere nella massoneria una istituzione infesta alla religione ed eversiva degli stessi ordinamenti civili: Clemente XII con lettera apostolica "In eminenti" del 28 aprile 1738 ne colpì gli aderenti con scomunica riservata al pontefice, e ordinò ai vescovi di procedere contro i massoni come verso persone vehemeter sospette di eresia, dichiarando che, nell'opinione pubblica, dare il nome alla massoneria equivaleva a incorrere in una "pravitatis et perversionis notam". Benedetto XIV rinnovò la condanna con la cost. Providas, del 17 maggio 1751, come fecero Pio VII, Leone XII e altri. Di particolare importanza la cost. "Apostolicae aedis" di Pio IX, l'enciclica "Humanum genus" di Leone XIII, e l'allocuzione concistoriale del 20 novembre 1911 di Pio X.